martedì 8 maggio 2007

Maximo Park, Our Earthly Pleasure

Il 2007 verrà forse ricordato come l’anno del secondo album di band inglesi che avevano sfondato all’esordio. Dopo Bloc Party, Artic Monkeys e Kaiser Chiefs ecco i Maximo Park con Our Earthly Pleasure. Dal primo ascolto sembra che la band di Newcasle confermi a pieno le caratteristiche del primo successo: un british rock-pop malinconico ma veloce e immediato, distinto dall’elettronica e dalle tastiere. L’album si apre con la spontanea Girls who play guitar per proseguire con Our velocity, primo singolo “coraggioso” con frequenti cambi di ritmo. Books from boxes è tra i pezzi migliori che apre però una fase “contemplativa” dell’album: Russian literature, Karaoke plays e Your urge hanno sonorità uggiose e invernali, forse un po’ deprimenti. Solo The unshockable, la traccia più rock, l’eccellente By the monument e A fortnight’s time dal sound anni ‘80 spezzano questo andamento che si trascina fino alla fine dove emerge egregiamente Sandblasted and set free. I Maximo Park hanno il merito di provare a tenere alta la qualità della loro musica senza stravolgerla per tentare di piacere a tutti. Nonostante all’apparenza il loro stile sia privo di cambiamenti Our Earthly Pleasure risulta un lavoro più complesso rispetto al precedente: le canzoni difficilmente si fanno ricordare e mancano i ritornelli ripetitivi o motivi ballabili che avevamo ascoltato in A certain trigger. Con il loro look indie e intellettuale i sei guidati dal carismatico Paul Smith fanno subito sul serio e con Our Earthly Pleasure si confermano una band “adulta” che, probabilmente, non sarà considerata solo una meteora.