mercoledì 25 aprile 2007

Inter Campione d'Italia

Finalemte è arrivato il tanto agoniato scudetto dell'Inter. Solo uno che non capisce nulla di calcio potrebbe affermare che non è meritato: uno strapotere dalla prima giornata, veri avversari inesistenti. E' obiettivamente stato un campionato falsato: dalle sentenze di calciopoli e anche dai fatti di Catania che hanno privato alcune squadre, se pur per poche giornate, del pubblico di casa. Se i motivi che hanno portato all'anomalia di questo torneo siano giusti o no resta un'opinione. Nessuno è in grado di provare come sarebbe andata senza retrocessioni e penalizzazioni, anche il calciomercato sarebbe stato diverso. L'inter ha la possibilità di aprire un ciclo, ora dipende tutto dall'abiltà dei dirigenti nerazzurri. Se nei prossimi anni le vittorie continueranno ad arrivare questo scudetto sarà ricordato come l'inizio di una nuova era, se invece, come quello dell'89, rimarrà una rarità tutti saranno pronti a rinfacciare che l'Inter è in grado di vincere solo se aiutata dalle sentenze giustizia sportiva.

giovedì 12 aprile 2007

My Chemical Romance, The Black Parade

Dopo un primo album grezzo e acerbo da semi-sconosciuti e il successo planetario di Three Cheers For Sweet Revenge ecco ritornare i My Chemical Romance con The black parade. Mentre il lavoro precedente sembrava un prodotto frutto della maturità artistica post-adolescenziale in questo LP sembra chiara l'attenzione a reperire il maggior numero possibile di consensi piuttosto che alla qualità del prodotto. Il sound infatti subisce una trasformazione: dal dark-punk paranoico al pop-rock. Buona l'idea di tenere un tema comune in tutti i pezzi: la morte. Si comincia con The End, la classica "canzone di apertura" per proseguire poi con tre pezzi da rockband degli anni '80 dov'è molto impegnato il chitarrista e c'è grande attenzione ai ritornelli da urlare. Procedendo nell'ascolto, tra le migliori, l'ottimo singolo Welcome to the black parade, una marcia punk-rock trionfalistica simile ad un inno, e Teenagers dal sound originale e incalzante. Il peggio si ascolta con Cancer, Disenchanted, e I dont' love you che non sfigurerebbero in un album dei Backstreet Boys, quest'ultima accompagnata anche da un video degno delle peggiori boyband. Da segnalare anche Mama, che sembra una colonna sonora del Rocky Horror, House of Wolves e Famous Last Words, che tentano invano di riportare la band nella loro dimensione punk. The Black Parade è il classico esempio commercializzazione causata da MTV e i media di massa, trasformazione di una band che ha lo scopo di fare musica in personaggi da copertina. Il disco, nonostante tutto, è ascoltabile e raggiunge il suo scopo facendo storcere il naso agli amanti dell'alternative rock. La speranza è che questo cambiamento sia solo un passaggio obbligato per una giovane band e che nel percorso musicale abbandonino la voglia di apparire nei poster delle camerette dei 13enni riuscendo a rimanere delle celebrità senza doversi standardizzare alle mode del momento.

sabato 7 aprile 2007

La difesa dello juventino...

10 anni di Juventus: da Lippi a Capello, passando per Del Piero, Zidane, Inzaghi, Ibraimovich, Cannavaro, ecc. Anni di gioie e sofferenze davanti alla TV, trovarsi con gli amici per le occasioni importanti, difendere i colori coi tifosi avversari, ore e ore di discussioni sul mercato, le tattiche, i titolari, gli arbitri. Un giorno ci si sveglia e qualcuno ti dice che è stato tutto inutile: il doping e calciopoli. Ti hanno preso in giro, volevi bene a dei criminali, hai sofferto per loro mentre toglievano le vittorie che avrebbero invece meritato altre oneste squadre. Come reagire? Deviare il proprio amore su qualche squadra onesta? Seguire un altro sport? O difendere ad oltranza i colori bianconeri ipotizzando la grande cospirazione per eliminare i più forti?
I FATTI
Bisogna analizzare solo ed esclusivamente quello che è venuto alla luce, perché "i crimini oscuri" rimangono ipotesi non condannabili e solo i protagonisti sanno quello che veramente è successo, quindi, anche gli stessi juventini potrebbero fantasticare sul marcio sommerso.
Calciopoli e le intercettazioni. Telefonate confidenziali tra Moggi e i designatori arbitrali e tra Moggi e gli arbitri. Moggi che sembra richiedere un arbitro piuttosto che un altro, Moggi che ha regalato un cellulare con una scheda estera al designatore per non farsi intercettare. Comportamenti a mio avviso punibili con la retrocessione sportivamente parlando. Ho qualche dubbio per la giustizia ordinaria perché se qualcuno porta la prova che voi avete detto “lo ammazzo” di una persona che poi è stata uccisa questo non è sufficiente ad emettere una condanna. Già, sembrerà assurdo ma non c’è prova che Moggi abbia comprato una partita. Anche altre squadre sono state condannate per diversi reati, giudicati però meno gravi. Alla Juve sono stati tolti due scudetti ed è stata retrocessa in serie B con penalizzazione. Effetti collaterali: un anno di calciomercato regalato alla concorrenza, minimo due anni senza Champions League, un danno economico immenso nonché l’impossibilità di tornare ad alti livelli subito. C’è chi urla allo scandalo perché la soluzione migliore sarebbe stata la radiazione con la scomparsa della Juventus c’è invece chi pensa che sia la Juve ad aver subito l’ingiustizia.
Il doping. Zeman, allenatore famoso per applicare un gioco d’attacco bello a vedersi ma spesso poco redditizio, denuncia il doping nel calcio ed in particolare le muscolature sospette dei giocatori della Juve. I dirigenti della Juve vengono prima condannati e poi assolti ma sembra che ancora non sia finita...
I DUBBI
Insomma per 10 anni una squadra dopata e aiutata dagli arbitri ha rubato partite e trofei ad altre squadre. Giocatori che probabilmente dovevano essere nettamente inferiori agli altri per aver bisogno di correre di più e anche dei favori arbitrali per vincere uno scudetto anche se di pochi punti dalla seconda in classifica. Eppure questi giocatori primeggiavano nelle rispettive nazionali, alcuni, ceduti ad altre squadre, hanno continuato a fare la differenza anche con altre maglie. Tra i migliori esempi: Inzaghi, Zidane, Vieri. Che dire poi dei 10 anni senza vittorie dall’85 al 95? Anni di trasparenza, giustizia e onestà?
Espemio:
Juve fino all’85: Zoff, Cabrini, Scirea, Brio, Platini, Boniek, Rossi, Gentile, Furino, Causio, Tardelli.
Juve dal ’85 al ’95: Casiraghi, Schillaci, Luppi, De Marchi, Marocchi, Julio Cesar, Porrini, Zavarov, Alejnikov, Barros.
Juve dopo il ’95: Del Piero, Vialli, Ravanelli, Montero, Deshamps, Zidane, Inzaghi, Trezeguet, Zambrotta, Cannavaro, Conte.
Trovate così strano una di queste tre squadre sia rimasta senza vincere uno scudetto per 10 anni? Chi può dire con sicurezza come sarebbe andata se il calcio fosse stato lindo e pulito? Quanti scudetti avrebbe vinto la Juve? Quali sono quelli onesti e quelli trafugati?
COSI’ FAN TUTTI
E i reati degli altri? Come già detto, limitiamoci ai fatti. I reati appurati sono quelli usciti dalle intercettazioni per le quali sono state penalizzate Milan, Reggina, Fiorentina e Lazio. Giudicati meno gravi di quelli della Juve, tanto da meritare la permanenza in serie A. Che dire invece dei passaporti falsi e del doping amministrativo? Perché questi reati non sono stati considerati tali da influenzare il risultato del campo? Lazio e Roma hanno acquistato giocatori che non avrebbero potuto permettersi sottraendoli alla concorrenza, Cragnotti, presidente della Lazio prelevava i soldi dalla sua azienda per trasferirli alle casse della squadra. Queste squadre hanno vinto lo scudetto con formazioni di altissimo livello ma mai nessuno, una volta appurato il reato, ha pensato di sottrarre i trofei ed, eventualmente, assegnarli alla seconda (per chi non lo sapesse era la Juventus!) Ai media piace molto di più stuzzicare la rivalità Inter – Juve, viene spesso citato il passaporto di Recoba, anch’esso contraffatto e quindi oggetto di condanna. Forse perché è ancora fresca la decisione di assegnare:
LO SCUDETTO ALL’INTER
Certo vedere assegnato uno scudetto che sembra vinto sul campo ad una squadra che non ha neanche lottato per vincerlo un po’ brucia ma tra tutti i fattacci di calciopoli dovrebbe essere l’ultimo dei problemi. Anche perché al posto dell’Inter avrebbe potuto esserci un’altra squadra. Il modo in cui è stato assegnato, invece, fa molto discutere: un ex-consigliere dell’Inter diventa presidente della FIGC, decide l’assegnazione e poco dopo toglie il disturbo per diventare presidente di Telecom, società indagata per le intercettazioni illegali. La malafede non è dimostrabile ma dopo essersi scandalizzati per i chiari conflitti di interessi Moggi-GEA e Galliani-Lega, non ammettere questo sarebbe da ottusi. La giustezza di un ipotetico “risarcimento danni” rimane un’opinione personale.
CONLUSIONI
Quello che resta il senso di smarrimento, perché dopo una vicenda che doveva fare pulizia nel calcio riusciamo a capirne meno di prima. Non comprenderemo mai se le nostre gioie e delusioni sono state programmate, se le punizioni e le assoluzioni sono giuste e proporzionali, se nel dopo-calciopoli le classifiche rispetteranno davvero i valori delle squadre. Fanno davvero pensare le punizioni blande ricevute da personaggi ambigui che da anni erano parte del sistema e che ancora restano ai vertici del calcio italiano o delle squadre che rappresentano. Succede anche nelle organizzazioni criminali: quando muore il grande capo, gli altri si spartiscono la torta…

martedì 3 aprile 2007

Yours Truly, Angry, Mob, ultimo album dei Kaiser Chiefs, la recensione

Dopo il fortunato esordio discografico Employment tornano gli inglesi Kaiser Chiefs con Yours truly angry mob. In questo album i cinque di Leeds abbandonano in parte le sonorità elettroniche e le tastiere che avevano caratterizzato il primo lavoro dando al gruppo un'identità di ricchi figli di papà un po' insulsi e spensierati, per dare spazio al british-rock tipico dei primi anni '90 che richiama molto gli Oasis, i Blur o i Pulp. Le canzoni sembrano davvero scritte 15 anni fa con sonorità più ruvide e pezzi veloci che sfiorano il punk. Si parte con Ruby, buon primo singolo, motivo di facile presa che viene naturale canticchiare. Ottimo The Angry Mob e non male anche i due pezzi seguenti nonostante la ripetitività del ritornello, ci si calma un po' con la noiosa Love is not a competition e l'eccellente I can do without you. Uno dei pezzi migliori è di sicuro Everything is average nowdays veloce e immediato. Da segnalare anche My kind of guy, dal ritmo incalzante che si fa ricordare. Le altre si trascinano nella mediocrità a chiudere un album piacevole all’ascolto, sopratutto se siete dei filo-britannici incalliti, che sembra però non raggiungere mai picchi di pregevolezza. Difficile dire se questo leggero cambiamento sia un tentativo di maturare o mancanza di idee. Se consideriamo la giovane età dei componenti del gruppo e la difficoltà di ripetersi dopo l'enorme successo dell'esordio, potremmo evitare di bocciarli drasticamente e rimandarli alla prossima puntata per capire quale spazio i Kaiser Chiefs si ritaglieranno nella scena musicale.

Recensione di "Sam's Town" ultimo album dei Killers

Bentornati Killers! Dopo il successo di Hot Fuss datato 2004 ecco uscire l'attesissimo secondo album dei quattro ragazzi di Las Vegas: Sam's Town. Al primo ascolto si intuisce che questo non è album che entrerà nella storia ma è difficile non promuovere quattro giovanissim nati nella città più "americana" degli Stati Uniti che non si sono buttati su generi più autoctoni e vendibili come punk-country-grunge. I Killers confermano al 90% la formula che li ha resi celebri: l'indie rock con richiami agli anni '80. Buono l'inizio: Sam's Town, la canzone che porta il titolo dell'album, è un bel pezzo che mostra subito un utilizzo più insistito dei cori rispetto a Hot Fuss che caratterizzerà tutto l'album. Si prosegue col singolo When you were young, ottima hit in rappresentanza di tutto il lavoro. Tra le migliori canzoni da segnalare anche Bones, allegra e divertente grazie all'utilizzo delle trombe e Read My Mind che sembra uscita direttamente dagli anni '80. Le altre tracce spiccano meno ma son tutte di buon livello: The river is wild, da ascoltare ad altissimo volume perché Brandon Flowers tenta di tirar fuori la voce; Uncle Johnny, un po' ripetitiva ma dal ritmo incalzante; la vellutata Why do I keep counting, che chiuderebbe l'album se non fosse per due eccellenti bonus track: Where the white boys dance, molto elettronica e ballabile e All the pretty faces, molto più rock. Conlusione: Sam's Town risulta essere un bel album da ascoltare, i quattro del Nevada ancora una volta riescono a non cadere nella banalità senza però ghettizzarsi in generi di nicchia. Forse non saranno ancora consacrati a maestri della musica ma se continueranno a produrre buoni lavori inizieremo a tenerli in considerazione come una tra le migliori band pop-rock in circolazione.